Chiuso l’abattoir halal di Meaux dopo le immagini shock di L214

A Meaux, la denuncia di L214 e la sospensione dell’abattoir halal a due settimane dall’aïd

A due settimane dalla celebrazione dell’aïd el-kébir, la principale festa musulmana prevista per il 6 giugno, l’associazione animalista francese L214 ha diffuso un’inchiesta video girata con telecamere nascoste all’interno dell’abattoir halal di Meaux, suscitando sdegno e una reazione immediata delle autorità. Le immagini mostrano ovini e bovini sottoposti a maltrattamenti estremi: pecore lasciate agonizzanti o macellate vive, bovini sospesi ancora coscienti ai ganci, pungolati con scariche elettriche. Una sequenza che L214 definisce «l’orrore a due settimane dell’aïd», sottolineando come l’assenza di stordimento e la velocità della catena di macellazione abbiano generato una sofferenza “inconcepibile”.

L214 ha sporto denuncia al tribunale di Melun per gravi maltrattamenti, atti di crudeltà e violazioni delle norme sul benessere animale. Anche la Ligue des animaux si è costituita parte civile, mentre l’associazione chiede l’immediata sospensione delle attività dell’impianto per impedire che venga usato durante l’aïd. In risposta, la prefettura della Seine-et-Marne ha ordinato la chiusura temporanea dell’abattoir gestito da Aminecov, evidenziando in un provvedimento di sette pagine una «perdita di controllo» nelle modalità di immobilizzazione degli animali che ha prodotto «sofferenze evitabili». Tra le carenze riscontrate, attrezzature non conformi e personale non adeguatamente formato.

Per poter riaprire, l’abattoir dovrà adeguare le strutture alle norme vigenti e formare il personale secondo i criteri di protezione animale. L’avvocato della Ligue des animaux, Gilles-William Goldnadel, si è detto soddisfatto della decisione: «Non si tratta di una chiusura definitiva, ma di una sospensione che eviterà nuove atrocità». Più cauto sull’abattage rituel, Goldnadel si dice favorevole a controlli molto più rigorosi piuttosto che a una proibizione totale.

Il dibattito si inserisce in un contesto più ampio di attenzione delle autorità verso il fenomeno degli abattitori clandestini, che si moltiplicano ogni anno in vista dell’aïd. Nonostante la tendenza calante, grazie anche alla creazione di impianti temporanei autorizzati, continuano a emergere casi allarmanti: nel 2023, la fondazione Brigitte Bardot ha contribuito al salvataggio di 300 animali, con scene raccapriccianti come 40 pecore stipate in un appartamento di 12 metri quadri usato come mattatoio. Gli annunci su TikTok per la vendita di animali senza tracciabilità aggravano la situazione, alimentando un mercato parallelo privo di controlli igienico-sanitari e tutele per il benessere animale. «Non ci sono più regole», denuncia ancora Goldnadel, invocando «la massima severità» contro questi abusi.

Fonte:

Clémence de Longraye, Fermeture de l’abattoir halal de Meaux : « L’horreur à deux semaines de l’aïd », Boulevard Voltaire


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