In Canada costruire nuove abitazioni è diventato quasi impossibile, nonostante l’immensità del territorio. Il governo guidato da Mark Carney aveva promesso una svolta, ma il neoministro dell’Edilizia, Gregor Robertson, ha subito gelato le aspettative dichiarando che i prezzi delle case «non devono scendere». Per l’autore Michael Cuenco questo atteggiamento dimostra la continuità con decenni di governo ― a ogni livello e sotto ogni bandiera ― soggiogato ai proprietari di casa, un blocco sociale dominato dai Boomers e, in misura minore, dalla Generazione X.
Il conflitto centrale della politica canadese non è più la cultura o l’immigrazione, ma la frattura generazionale fra i proprietari più anziani e i Millennials/Gen Z esclusi dalla proprietà. Secondo Statistics Canada il patrimonio medio di un nucleo Millennial (493 mila dollari) è inferiore di oltre il 65% rispetto a quello dei Boomers (quasi 1,4 milioni) e degli Xers (1,49 milioni). Il divario è interamente spiegato dal boom immobiliare: i giovani, schiacciati da prezzi e tassi, restano in affitto o faticano a ripagare mutui sempre più onerosi, mentre i più anziani hanno visto il valore delle loro case lievitare per oltre trent’anni.
Cuenco rilegge la storia recente alla luce del “boomerismo” demografico descritto dal sociologo David K. Foot: la generazione nata fra la fine degli anni Forty e i primi Sixties in Canada è stata più numerosa e coesa che altrove. Negli anni Sessanta lo Stato ingrossò il settore pubblico per educarli; negli anni Novanta tagliò la spesa federale per soddisfare la loro nuova priorità, la tutela del valore immobiliare, mentre i Comuni erigevano barriere urbanistiche sempre più restrittive. Foot immaginava che, raggiunta la pensione, i Boomers avrebbero rivenduto le loro case cittadine; è accaduto l’opposto.
Il peso politico discende anche dalla partecipazione al voto: chi ha esordito alle urne nel 1965 continua a votare nel 60-70% dei casi, mentre i nati dopo il 1980 oscillano fra il 30 e il 40%. La Generazione X occupa una posizione intermedia: entrata nel mercato agli albori del boom, ha accumulato ricchezza sufficiente a difendere lo status quo.
La destra di Pierre Poilievre coltiva il mito di un plebiscito giovanile conservatore, ma i sondaggi pre- e post-elettorali mostrano un elettorato under 35 diviso, con leggere preferenze per i Liberali. Carney ha conquistato molti first-time voters promettendo una “politica industriale da economia di guerra” capace di produrre in massa alloggi accessibili. Per riuscirci, sostiene Cuenco, dovrà indennizzare i proprietari più vecchi, magari convogliando il loro risparmio in “Canada Construction Bonds” che finanzino i nuovi cantieri in cambio di rendimenti. Agevolazioni sanitarie e villaggi per anziani completerebbero l’“offerta” ai Boomers. In definitiva, conclude l’autore, lo scontro si risolverà sul terreno del puro interesse: i giovani dovranno battere i padri con le stesse armi della rendita.
FONTE: https://unherd.com/2025/05/how-canadas-boomers-stole-the-future/
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