il rapimento alieno sarebbe un’elaborazione simbolica di paure culturali specifiche degli Stati Uniti negli anni della guerra freddaIl rapimento alieno sarebbe un’elaborazione simbolica di paure culturali specifiche degli Stati Uniti negli anni della guerra fredda

Nel saggio pubblicato su Aeon, lo storico Chris Rutkowski ripercorre la nascita e l’evoluzione del fenomeno dei rapimenti alieni negli Stati Uniti, rivelandone le radici culturali e i meccanismi narrativi. Quello dei “alien abductions” è stato un mito recente e sorprendentemente breve, esploso negli anni Sessanta e pressoché evaporato nel giro di pochi decenni, con caratteristiche che lo rendono una costruzione eminentemente statunitense.

Il caso paradigmatico è quello di Betty e Barney Hill, una coppia del New Hampshire che nel 1961 dichiarò di essere stata rapita da esseri extraterrestri. L’episodio fu inizialmente trattato come una curiosità marginale, ma finì per divenire il modello narrativo per innumerevoli racconti successivi: esseri dalla testa grande e occhi a mandorla, luci nel cielo, amnesie e recuperi di memoria tramite ipnosi. Questa struttura ricorrente, osserva Rutkowski, si è affermata come un vero e proprio canone, al punto da essere considerata da alcuni come evidenza scientifica. Ma lo studioso sottolinea quanto siano fragili le basi di questi racconti, basati spesso su testimonianze influenzate da suggestioni, ipnosi o prodotti culturali come film e romanzi di fantascienza.

Rutkowski mette in luce un elemento essenziale: la localizzazione geografica del fenomeno. I rapimenti alieni sono quasi esclusivamente americani. Nonostante l’espansione planetaria dei media e della cultura UFO, non esiste una diffusione internazionale comparabile del fenomeno abduction. Quando casi simili si verificano altrove, sono di solito importati dal modello statunitense. La spiegazione, secondo l’autore, va cercata non tanto nei cieli quanto nella psiche collettiva: il rapimento alieno sarebbe un’elaborazione simbolica di paure culturali specifiche degli Stati Uniti negli anni della guerra fredda, della paranoia nucleare e della crescente sfiducia nelle istituzioni.

L’interesse per i rapimenti raggiunse l’apice negli anni Ottanta e Novanta, grazie alla pubblicazione di libri come Communion di Whitley Strieber, e all’eco mediatica di serie come X-Files. Ma già all’inizio del nuovo millennio, il fenomeno era in declino. Secondo Rutkowski, oggi l’idea del rapimento alieno appare datata, priva della presa culturale che aveva una generazione fa. E sebbene il mito UFO sopravviva in altre forme, come gli avvistamenti nei cieli o le rivelazioni di ex militari, l’era delle abduction sembra essersi chiusa: un sogno americano sospeso tra fantascienza, trauma e desiderio di trascendenza.

Fonte: Chris Rutkowski, The short, dramatic history of alien abduction in the US, Aeon

L'illustrazione utilizzata per questo articolo è generica e AI-generated; uso libero per finalità editoriali e commerciali.
×