Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo volto a ridurre drasticamente i prezzi dei farmaci da prescrizione negli Stati Uniti, allineandoli a quelli dei Paesi sviluppati. La misura prevede che il segretario alla Salute, Robert F. Kennedy Jr., avvii entro 30 giorni negoziati con l’industria farmaceutica. In caso di fallimento, verrà applicato il modello del “prezzo della nazione più favorita”, imponendo che i prezzi statunitensi non superino quelli più bassi tra le nazioni avanzate .
La nuova politica si distingue dalle precedenti per l’estensione del suo ambito: non solo Medicare, ma anche Medicaid e i trattamenti coperti da assicurazioni private saranno interessati. Tra i farmaci coinvolti, si presume ci siano anche i noti GLP-1 per la perdita di peso, come Wegovy, Ozempic e Zepbound. Trump ha sottolineato le enormi differenze di prezzo, citando casi in cui un farmaco per il cancro al seno costa $16.000 negli Stati Uniti contro $1.600 in Australia .
Le reazioni dell’industria farmaceutica sono state immediate. Le azioni di aziende come AstraZeneca, GSK, Novo Nordisk e Roche hanno subito un calo significativo, sebbene i mercati si siano poi stabilizzati. Le aziende temono che la nuova politica possa ridurre i profitti fino al 10% e compromettere gli investimenti in ricerca e sviluppo .
Trump ha respinto le critiche, definendo ingannevole l’argomentazione secondo cui i prezzi elevati sono necessari per finanziare l’innovazione. Ha inoltre dichiarato che gli Stati Uniti non devono più sovvenzionare la sanità di altri Paesi, affermando che “l’Europa dovrà pagare un po’ di più” mentre gli americani pagheranno “molto meno” .
L’ordine esecutivo rappresenta un ritorno alla politica già tentata da Trump nel suo primo mandato, quando un piano simile fu bloccato da un giudice federale. Gli esperti prevedono nuove sfide legali, ma alcuni sostengono che le aziende farmaceutiche dovrebbero essere obbligate a offrire agli Stati Uniti gli stessi prezzi concessi ad altri Paesi .
Fonte: The Guardian
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