Mentre Macron e le istituzioni vacillano, il rischio è che si diffonda l’idea che la democrazia non sia più in grado di rispondere alla rabbia popolareMentre Macron e le istituzioni vacillano, il rischio è che si diffonda l’idea che la democrazia non sia più in grado di rispondere alla rabbia popolare

Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera del 9 settembre 2025, descrive la caduta storica del governo francese, il primo nella Quinta Repubblica ad essere rovesciato da un voto di sfiducia. François Bayrou, premier centrista, è stato travolto dall’inedita alleanza tra Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon, simbolo di una convergenza “rossobruna” che mira non solo a rovesciare l’esecutivo ma a mettere in discussione la stessa presidenza di Emmanuel Macron.

L’articolo ricorda che la Quinta Repubblica, concepita da De Gaulle, era stata strutturata per garantire stabilità, con un presidente forte eletto direttamente dal popolo. Da Mitterrand a Chirac, i presidenti hanno saputo incarnare il rapporto con il Paese, mentre Macron, pur vincitore di due presidenziali, non è riuscito ad avviare una nuova stagione politica. Oggi la Francia vede nascere dal web e dai social il movimento “Blocchiamo tutto”, una sorta di insurrezione che, come i Gilet Gialli, canalizza malcontenti opposti: anti-immigrati e immigrati frustrati, populisti di destra e sinistra, No Vax e filorussi.

Cazzullo sottolinea che non si tratta solo di contestare singole misure del governo, ma di un rifiuto della realtà: debito pubblico altissimo, spread in crescita, un Paese che si percepisce debole sul piano internazionale. Mentre Macron e le istituzioni vacillano, il rischio è che si diffonda l’idea che la democrazia non sia più in grado di rispondere alla rabbia popolare, aprendo lo spazio a nuove forme di autoritarismo. La crisi francese, accostata dall’autore a quelle in Giappone, Spagna, Germania e Regno Unito, viene letta come un segnale di un malessere più vasto che investe l’intero modello della democrazia rappresentativa.

Fonte: Aldo Cazzullo, Corriere della Sera, 9 settembre 2025


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