La Corea del Nord ha ufficializzato il suo sostegno pieno e incondizionato alla Russia nel conflitto in Ucraina. Durante la visita a Pyongyang di Sergueï Choïgou, segretario del Consiglio di sicurezza russo e stretto collaboratore di Vladimir Putin, Kim Jong Un ha ribadito la volontà di appoggiare Mosca in tutte le questioni internazionali chiave, compresa la guerra contro Kiev. Lo riporta l’agenzia ufficiale nordcoreana KCNA.
Kim Jong Un ha definito la vittoria della Russia “una causa sacra di ricerca della giustizia” e ha assicurato che il suo governo continuerà a sostenere la linea politica russa. Entrambe le parti hanno espresso l’intenzione di rafforzare progressivamente i legami bilaterali, consolidando così un’alleanza già cementata dal trattato di difesa reciproca siglato l’anno scorso a Pyongyang durante la visita di Vladimir Putin.
Sul piano militare, la Corea del Nord ha confermato ad aprile di aver inviato truppe in appoggio all’esercito russo nella regione di Kursk, parzialmente occupata dalle forze ucraine fino ad aprile 2025. Secondo i servizi segreti sudcoreani, circa 600 soldati nordcoreani sono morti in battaglia e migliaia sono rimasti feriti.
La visita di Choïgou — la seconda a Pyongyang in meno di tre mesi — evidenzia l’accelerazione di questa cooperazione strategica. Secondo KCNA, i colloqui hanno toccato anche la realizzazione di clausole del trattato di partenariato militare e un omaggio ai soldati coreani caduti durante la liberazione di Kursk.
Sul fronte diplomatico, Pyongyang ha reagito con durezza alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva definito “imprudente” la partecipazione nordcoreana al conflitto europeo e aveva invitato la Cina a frenare l’invio di truppe da parte della Corea del Nord. KCNA ha replicato definendo le sue parole “inezie scioccanti”, accusando la NATO di voler espandere la sua influenza militare anche nell’Asia-Pacifico.
A giudizio di Lim Eul-chul, professore all’Istituto di studi dell’Estremo Oriente dell’Università di Kyungnam, questo crescente asse Mosca-Pyongyang allontana ulteriormente la prospettiva di una distensione tra le due Coree. Nel frattempo, la Corea del Sud ha insediato un nuovo presidente, Lee Jae-myung, che ha promesso un approccio di apertura verso il Nord, ma il contesto regionale rende più complesso ogni tentativo di dialogo.
Secondo un organismo internazionale di monitoraggio delle sanzioni ONU, la Corea del Nord avrebbe spedito alla Russia circa nove milioni di munizioni e missili per lanciarazzi multipli nel 2024, ricevendo in cambio sistemi di difesa aerea. Una collaborazione che, sottolinea Lim Eul-chul, potrebbe rafforzare le capacità belliche di Pyongyang anche per il futuro, rendendo ancora più evidente l’interconnessione militare tra i due regimi.
Fonte: France24
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