Alla vigilia della conferenza organizzata dall’Institut du Bon Pasteur sul tema «Agir en chrétien pour le bien commun» (Agire da cristiano per il bene comune), che si terrà l’11 giugno a Parigi, l’abbé Matthieu Raffray ha presentato i temi al centro dell’incontro. Intervistato da Iris Bridier per BVOLTAIRE, Raffray ha chiarito che il concetto di «bene comune» coincide con i valori, le radici e l’identità condivisi da tutti i membri di una nazione. Questo patrimonio culturale e storico, ha precisato, costituisce la base per «fare comunità» e superare le divisioni che frammentano la società.
Secondo Raffray, per contrastare la «libanizzazione» della Francia, occorre riscoprire ciò che unisce i cittadini: «un’eredità culturale, storica e un’identità cristiana». Senza questo collante, la società rischia di sbriciolarsi in individualismi sterili. Anche se molti invocano la laicità come baluardo contro l’ingerenza religiosa, per Raffray la laicità francese si è spesso tradotta in una marginalizzazione del cattolicesimo, «parte integrante del DNA della Francia». Da qui la necessità di impegnarsi sul piano politico, sociale e culturale per difendere la dignità umana.
L’abbé sottolinea che i cristiani devono formarsi alla dottrina sociale della Chiesa, imparando a esporre e difendere le proprie ragioni, specialmente sui temi bioetici e sociali. È essenziale — afferma — «riconquistare il terreno mediatico», troppo spesso lasciato a chi «esclude la religione dal campo della riflessione umana». La battaglia culturale e quella politica, insiste Raffray, devono procedere di pari passo, come dimostrano le esperienze positive di Credo (canale YouTube d’evangelizzazione) e di figure come Yann Bompard, sindaco di Orange, o Pierre-Édouard Stérin, che illustreranno alla conferenza come i cattolici possano «operare per il bene comune».
Infine, alla domanda su come essere cristiani in un mondo che sembra aver dimenticato la fede, Raffray risponde: «Tornando all’essenziale: essere fedeli a Cristo, alla Chiesa, all’insegnamento della fede. È solo grazie a questa fedeltà che potremo trasformare la società, come fermento di spiritualità e luce nelle tenebre». Il suo invito, quindi, è a non aver paura di testimoniare e di agire, perché «anche nelle più grandi tenebre, una luce accesa brilla».
Fonte: [BVOLTAIRE – Réaction] « Culture, médias, politique : les catholiques doivent se réengager »
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