In un’intervista pubblicata su Boulevard Voltaire, François Bousquet, giornalista e direttore della rivista Éléments, presenta il suo libro Le Racisme antiblanc. L’enquête interdite, edito da La Nouvelle Librairie. L’opera si propone di analizzare il fenomeno del razzismo anti-bianchi in Francia, che l’autore descrive come “pesante” e “massiccio”, ma spesso ignorato dal discorso pubblico e politico.
Bousquet sostiene che l’attivismo dei Fratelli Musulmani e l’immigrazione incontrollata abbiano contribuito a creare un contesto in cui il razzismo verso i bianchi è diventato un tabù, raramente riconosciuto dalle istituzioni e dai media mainstream. Nel suo libro, l’autore raccoglie testimonianze di circa quaranta persone che affermano di aver subito discriminazioni o aggressioni a causa della loro appartenenza etnica. Analizza inoltre come la sinistra politica affronti questo tema e identifica i rari momenti in cui enti ufficiali, come l’INSEE, riconoscono l’esistenza del fenomeno.
Un concetto centrale nel libro è la distinzione tra il “grand Blanc”, ovvero l’élite favorevole all’immigrazione, e il “petit Blanc”, la classe lavoratrice che, secondo Bousquet, subisce le conseguenze negative di tali politiche. L’autore critica l’idea di “razzismo sistemico” come un ostacolo che impedisce di riconoscere e discutere apertamente il razzismo anti-bianchi.
Il libro si articola in due parti: la prima, intitolata “Le chic gauchiste”, critica l’approccio della sinistra al tema del razzismo; la seconda, “Le choc raciste”, presenta le testimonianze delle presunte vittime, che spesso si sentono ridotte al silenzio per timore di essere accusate di razzismo o di essere associate all’estrema destra.
Bousquet conclude sottolineando che il razzismo anti-bianchi non è un’invenzione, ma un fenomeno reale e diffuso, che merita attenzione e discussione pubblica.
Fonte: Marc Baudriller, “[L’INVITÉ] « Le racisme anti-Blanc est un phénomène lourd, massif »”, Boulevard Voltaire, 24 maggio 2025.
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