Invocare l’Insurrection Act permetterebbe al presidente di aggirare tali decisioni, esercitando un potere che molti giuristi ritengono eccessivamente ampio e suscettibile di abuso.Invocare l’Insurrection Act permetterebbe al presidente di aggirare tali decisioni, esercitando un potere che molti giuristi ritengono eccessivamente ampio e suscettibile di abuso.

Durante un incontro con la stampa alla Casa Bianca, Donald Trump ha evocato la possibilità di ricorrere all’Insurrection Act, una legge del 1807 che consente al presidente di dispiegare l’esercito sul territorio nazionale in casi di disordini o ribellioni. “Abbiamo un Insurrection Act per una ragione”, ha dichiarato, riferendosi in particolare a città come Chicago, dove, a suo dire, “se il governatore non riesce a fare il suo lavoro, lo faremo noi”.

Negli ultimi mesi, diversi tribunali hanno bloccato o rallentato i dispiegamenti della Guardia Nazionale ordinati dall’amministrazione Trump in varie città governate dai Democratici. Invocare l’Insurrection Act permetterebbe al presidente di aggirare tali decisioni, esercitando un potere che molti giuristi ritengono eccessivamente ampio e suscettibile di abuso. Secondo il Brennan Center for Justice, l’istituto di ricerca legale che monitora l’applicazione della norma, il testo non è stato “sostanzialmente aggiornato” da circa 150 anni e lascia al presidente una discrezionalità quasi illimitata nell’impiego delle forze armate in ambito civile.

La legge, infatti, consente al presidente di federalizzare le milizie statali e utilizzare l’esercito ogniqualvolta ritenga che “ostruzioni illegali o ribellioni” rendano impossibile far rispettare le leggi federali. In alcuni casi, come in presenza di un’insurrezione, il capo dello Stato può agire anche senza il consenso del governatore. Si tratta di un’eccezione alla Posse Comitatus Act, che vieta normalmente l’uso delle truppe federali per l’applicazione delle leggi interne.

In passato, l’Insurrection Act è stato invocato solo trenta volte nella storia americana, spesso in contesti di gravi crisi interne. Gli ultimi casi risalgono al 1992, quando George H. W. Bush lo utilizzò su richiesta del governatore della California per sedare i disordini di Los Angeles, e nel 1989 per ristabilire l’ordine nelle Isole Vergini dopo l’uragano Hugo. Eisenhower e Kennedy lo avevano invece impiegato per garantire l’integrazione razziale nelle scuole del Sud.

Secondo Axios, alcuni alleati di Trump avrebbero già ipotizzato di farvi ricorso per questioni legate alla sicurezza del confine e per prevenire proteste durante l’Inauguration Day. Tuttavia, gli esperti ricordano che il margine di intervento delle autorità locali in caso di abuso è molto ristretto: già nel 1827 la Corte Suprema stabilì che la decisione di richiamare la milizia spetta “esclusivamente al Presidente”. Solo se quest’ultimo agisse in “malafede” o commettesse un errore evidente, i tribunali potrebbero intervenire.

Come ha scritto su The New York Times il giurista Steve Vladeck, la vera questione legale che si apre è se “i tribunali possano davvero esaminare le giustificazioni del presidente, o debbano limitarsi a fidarsi della sua parola”.

Fonte: Avery Lotz, “How Trump could use the Insurrection Act to send troops to American cities”, Axios, 7 ottobre 2025

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