Cavour seppe unificare le forze liberali e parte di quelle democraticheCavour seppe unificare le forze liberali e parte di quelle democratiche

In circa quarant’anni, tra il 1821 e il 1861, l’Italia riuscì a riunificarsi politicamente per la prima volta dopo la caduta dell’Impero romano, dando vita a uno Stato nazionale indipendente e dotato di un ordinamento liberale. Il processo, che culminò con la proclamazione del Regno d’Italia a Torino il 17 marzo 1861, fu il risultato dell’interazione tra un movimento popolare composto da élite intellettuali, borghesia e gioventù militante, e la strategia politico-diplomatica del Regno di Sardegna guidato da Camillo Benso, conte di Cavour.

La forza del Piemonte risiedeva nella sua indipendenza dall’Austria dopo il 1815 e nella sua capacità di proporsi come modello costituzionale. Cavour seppe unificare le forze liberali e parte di quelle democratiche, riuscendo a trasformare la cosiddetta “questione italiana” in un tema centrale della diplomazia europea, ottenendo l’appoggio di Inghilterra e Francia. Il suo piano ebbe successo dopo l’insuccesso delle insurrezioni mazziniane e delle guerre piemontesi isolate. Le vittorie militari del 1859 e la spedizione garibaldina del 1860 portarono all’annessione della maggior parte della penisola.

Eppure, come sottolinea Ernesto Galli della Loggia nel suo intervento per il Corriere della Sera, la costruzione dell’Italia unita avvenne con una grave lacuna: l’assenza delle masse popolari, in particolare contadine, che rimasero estranee al processo. Questa esclusione fu determinata in gran parte dalla ferma opposizione della Chiesa cattolica, ostile al Risorgimento sia per la perdita del potere temporale del papa, sia per l’incompatibilità ideologica tra la modernità liberale del nuovo Stato e i principi tradizionali della Chiesa.

Per decenni, la Chiesa combatté una silenziosa ma profonda delegittimazione dell’Italia unita, generando una frattura unica in Europa: la religione della maggioranza degli italiani si oppose al loro stesso Stato nazionale. Solo il tempo avrebbe attenuato questo conflitto, ma nel frattempo l’Italia si trovò a nascere divisa, non tanto per geografia, quanto per consenso e legittimità.

Fonte: Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia

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