Nonostante un calo delle vendite del 4,3% nel 2024, che hanno portato il fatturato a 18,7 miliardi di dollari, Chanel conferma la strategia di spinta sugli investimenti per tutto il 2025. Philippe Blondiaux, direttore finanziario della maison francese, ha annunciato che il budget per spese in conto capitale resterà di 1,8 miliardi di dollari, lo stesso valore record dell’anno precedente (+43% rispetto al 2023), e che verranno stanziati ulteriori 600 milioni di dollari per potenziare le filiere produttive. Tra queste misure, vi è l’acquisizione di quote in un fornitore di seta francese e in un’azienda orafa italiana, a sostegno del rafforzamento della produzione interna.
Chanel prevede inoltre di inaugurare 48 nuovi punti vendita entro la fine dell’anno, quasi la metà dei quali in Cina e negli Stati Uniti, oltre a Messico, India e Canada; tra questi, solo sei saranno boutique di moda. Secondo le parole della CEO Leena Nair, l’andamento macroeconomico e le tensioni geopolitiche, in particolare l’incertezza legata ai dazi in fase di trattativa, continuano a condizionare i consumi in alcuni mercati, nonostante segnali di stabilizzazione in Cina e Hong Kong considerati ancora prematuri per un giudizio definitivo.
Per far fronte all’inflazione, lo scorso anno Chanel aveva già aumentato i prezzi di circa il 3% e è pronta a rialzarli ulteriormente in linea con l’andamento dei costi, con un possibile impatto maggiore sulle linee gioielleria a causa dell’aumento del prezzo dell’oro. In dicembre, il marchio ha affidato il ruolo di direttore creativo a Matthieu Blazy, il quale, secondo la dirigenza, non intende avviare una linea maschile, smentendo le voci ricorrenti sul tema. L’operazione rientra in un più ampio rinnovamento stilistico che ha coinvolto recentemente altri grandi nomi del lusso, da Gucci a Dior, passando per Balenciaga e Valentino.
Chanel resta di proprietà dei fratelli Alain e Gérard Wertheimer e continua a muoversi in un contesto di settore dove, nel 2024, LVMH ha registrato un aumento delle vendite del 1% e Hermès del 15%, grazie soprattutto alla tenuta dei mercati occidentali e asiatici. Tuttavia, il rallentamento cinese e la frenata delle attese di ripresa rapida del mercato hanno indotto la società di consulenza Bain a rivedere le stime di crescita del lusso per il 2025, prevedendo un calo tra il 2% e il 5%
Fonte: Reuters, “Chanel to keep investing despite choppy luxury market”
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