In un’epoca segnata da crescenti disuguaglianze economiche e da una nuova concentrazione del potere, il pensiero di Karl Marx torna a essere sorprendentemente attuale. È quanto sostiene Ben Burgis in un articolo pubblicato su UnHerd il 13 maggio 2025, intitolato “The 21st century belongs to Marx”.
Burgis osserva come figure politiche progressiste americane, quali Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, stiano conducendo campagne contro l’oligarchia, denunciando la crescente influenza dei super-ricchi sulla politica e sull’economia. Tuttavia, questa retorica incontra resistenze anche all’interno del Partito Democratico: la senatrice Elissa Slotkin, ad esempio, critica l’uso del termine “oligarchia”, ritenendolo poco comprensibile per l’elettorato medio, e propone slogan più semplici come “No Kings”.
Secondo Burgis, questa discussione riflette un dibattito più profondo tra la “questione politica” della democrazia e dell’autoritarismo e la “questione sociale” del potere economico e della gerarchia. In questo contesto, il pensiero di Marx offre strumenti analitici per comprendere le dinamiche attuali.
Marx, nel suo Capitale, descriveva il capitalismo come un sistema in cui i lavoratori, privi di mezzi di sussistenza alternativi, sono costretti a vendere la propria forza lavoro in cambio di un salario. Questa condizione li rende “doppiamente liberi”: liberi di scegliere il datore di lavoro, ma anche liberi da qualsiasi altra forma di sostentamento. Il capitalismo, a differenza del feudalesimo o della schiavitù, si basa su una competizione di mercato che spinge i capitalisti a massimizzare l’estrazione di lavoro dai propri dipendenti, alimentando quella che Marx definiva la “sete vampiresca” del capitale.
Burgis evidenzia come queste dinamiche siano ancora presenti nel XXI secolo. L’analogia con il passato è rafforzata da due recenti pubblicazioni: Citizen Marx di Bruno Leipold, che esplora l’influenza del repubblicanesimo sul pensiero marxiano, e Capital’s Grave di Jodi Dean, che interpreta l’attuale fase del capitalismo come una forma di “neo-feudalesimo” tecnologico.
Dean sostiene che il capitalismo contemporaneo si stia trasformando in un sistema in cui l’accumulazione di ricchezza avviene non più attraverso l’innovazione e la produzione, ma tramite la corruzione politica, la rendita e la predazione. Esempi di questa tendenza sono le strategie di “blitzscaling” adottate da aziende come Uber, che mirano a dominare il mercato indipendentemente dalla redditività immediata.
Inoltre, Burgis sottolinea come le politiche antitrust, pur essendo strumenti utili per limitare il potere delle grandi imprese, non affrontino le condizioni di vita e di lavoro della maggior parte della popolazione. La realtà è che, anche in un mercato più competitivo, la maggior parte degli adulti continuerà a dipendere dal lavoro salariato.
In conclusione, Burgis afferma che, se il movimento operaio non riuscirà a trovare nuovi modi per affermarsi, il futuro potrebbe essere segnato da un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita per la maggioranza della popolazione. Il pensiero di Marx, quindi, rimane una guida preziosa per comprendere e affrontare le sfide del nostro tempo.
Fonte: Ben Burgis, “The 21st century belongs to Marx”, UnHerd, 13 maggio 2025.
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