Nel suo editoriale pubblicato sul Corriere della Sera il 21 giugno 2025, Mario Platero affronta la questione della crescente pressione americana sui paesi europei per aumentare gli investimenti nella difesa, in vista del vertice NATO dell’Aia del 24-25 giugno. Platero richiama il monito di Jean Monnet — “Si accetta il cambiamento solo quando è necessario” — per sottolineare come l’attuale crisi geopolitica renda inevitabile una trasformazione profonda nella postura strategica dell’Unione Europea.
L’invito statunitense a destinare il 5% del PIL alla difesa va interpretato come una sfida politica, non solo contabile. Con un’America intenzionata a fare un passo indietro dal ruolo di garante della sicurezza europea, i Paesi UE devono cogliere l’opportunità di rafforzare il proprio rapporto con la NATO e avanzare verso una vera autonomia strategica, sia militare che economica. Ma per farlo — avverte Platero — è necessario riformare in profondità il modello attuale, ancora inefficiente e frammentato, e orientare gli investimenti verso i settori più avanzati: intelligenza artificiale, robotica, logistica, cybersicurezza.
Platero osserva come l’Europa, con 240 miliardi spesi ogni anno in 27 difese nazionali e 130 sistemi d’arma differenti, sia lontana dall’efficienza americana, dove il numero dei sistemi è appena 30. Inoltre, negli Stati Uniti il rapporto tra spesa per personale e procurement è invertito rispetto all’Europa: l’80% va in tecnologie e attrezzature, solo il 20% in stipendi.
Eppure, la difesa — insiste l’autore — non è più solo questione militare. È anche un’occasione per stimolare l’innovazione industriale, attrarre i migliori giovani europei e ridare slancio agli investimenti, come dimostra il modello israeliano della Unit 8200, da cui provengono i fondatori di Wiz, acquisita da Google per 32 miliardi di dollari. Platero immagina un’iniziativa simile anche in Italia, magari attorno al Politecnico di Milano.
Quanto al tema dei vincoli fiscali, Platero propone l’uso di strumenti finanziari innovativi: prestiti europei fuori dal Patto di Stabilità, deroghe estese al limite del 3% di deficit, spalmatura decennale degli aumenti di spesa. La soglia del 5% si potrebbe raggiungere gradualmente, sommando il 2% già previsto, l’1,5% per la difesa e un ulteriore 1,5% per la sicurezza interna.
In conclusione, Platero rilancia le parole di Mario Draghi: l’Europa deve scegliere se essere padrona del proprio destino o restare succube delle decisioni altrui. La crisi — come insegnava Monnet — è il momento della verità. E il futuro dell’Europa dipende dalla sua capacità di agire ora.
Fonte: Corriere della Sera, Mario Platero, 21 giugno 2025.
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