Francia dai Musulmans de France


Mentre a Parigi si presenta il rapporto ministeriale sui Fratelli musulmani e l’islamismo politico in Francia, emerge con chiarezza la nuova frontiera della predicazione: i social network. Il documento declassificato, lungo 73 pagine, denuncia un «rischio frériste» che si manifesta oggi non soltanto in 139 luoghi di culto, 280 associazioni e 21 scuole affiliate ai Musulmans de France, ma soprattutto nella capacità dei «cyber-predicatori» 2.0 di entrare nelle case e nelle menti dei giovanissimi .

Secondo gli estensori, il settore educativo resta il terreno di conquista principale, ma va colto l’obiettivo parallelo della «predicazione digitale»: questi influencer sono spesso la prima porta d’accesso all’islam per molti ragazzi francofoni, veicolando un messaggio rigorista con un linguaggio moderno fatto di video brevi, emoticon e look informali . Tra i volti più seguiti figura Marwan Muhammad, ex direttore del CCIF, che compare regolarmente nei video di Ramadan o nei consigli su velo e abbigliamento.

Sui profili TikTok, account come quelli di Ray (515.000 follower) e Redazere (4,3 milioni) mescolano immagini «alla moda» e istruzioni inflessibili: dal rifiuto categorico della musica alla perentoria difesa dell’hijab come «veste nobile», fino all’invito alle donne a «rimanere al loro posto» e al divieto di festeggiare il Natale . Illmnour, una giovane influencer, mostra il volto coperto da voile integrale mentre esorta le follower a indossare abaya a scuola sdoganando la trasgressione della normativa francese .

Questi messaggi, osservano gli autori, non sono innocui: normalizzano progressivamente norme islamiste all’interno di gruppi di discussione più ampi, producendo un effetto «soft power» che può tradursi in pressioni sociali anche al di fuori del web. E il passo successivo – temono gli analisti – è l’adesione di celebrità e sportivi, che consolidano ulteriormente la diffusione del «Frérisme per via alta» attraverso le loro testimonianze.

La sfida politica per il governo è ora trasformare la diagnosi in misure concrete: dopo la pubblicazione del rapporto, Bruno Retailleau è chiamato a intervenire non solo sul fronte giuridico, ma anche nella regolamentazione dell’informazione on-line e nella tutela dei minori contro forme di radicalizzazione mascherate da intrattenimento.

FONTE: https://www.bvoltaire.fr/frerisme-2-0-linfluence-des-freres-musulmans-passe-par-les-influenceurs/

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